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Giovedì 28 Marzo 2024

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Manovra: Fita Cna Umbria, aumento accisa mette rischio categoria

Perugia (PG) - "Di fronte all'ennesimo rialzo del costo del gasolio crediamo sia indispensabile predisporre misure e provvedimenti urgenti a livello nazionale ed europeo che mettano al riparo il settore dell'autotrasporto da questa frenetica escalation dei prezzi del carburante. Ci riferiamo al gasolio professionale, concesso ad altre categorie ma non a quella dell'autotrasporto. Crediamo sia arrivato il momento di tornare a dare battaglia, pena la sopravvivenza di un'intera categoria". E' l'allarme lanciato da Elio Burzigotti, presidente della Fita Cna Umbria, sigla che associa gli autotrasportatori di merci e persone, a fronte dell'introduzione di una nuova accisa sul carburante contenuta nella manovra economica del governo. "Siamo una categoria responsabile e perfettamente consapevole della gravita' della situazione in cui versa il Paese - ha aggiunto - e per questo disponibile a fare la propria parte per evitare il fallimento del sistema Italia, ma non si puo' continuare a vessare il comparto dell'autotrasporto, sia pure per scopi condivisibili". Il segretario regionale ha ricordato inoltre "quello in vigore da oggi rappresenta il quinto aumento consecutivo dell'anno per l'imposta sul gasolio Negli ultimi sei mesi il prezzo e' cresciuto di ben 17 centesimi al litro e stavolta l'aumento non e' imputabile ad un incremento del costo della materia prima che, negli ultimi mesi, e' addirittura diminuito". Il prezzo del gasolio incide infatti per circa il 35% sui costi di esercizio delle imprese di trasporto su gomma. "Un aumento di quasi il 20% di queste voci nell'arco di un anno - ha rilevato Burzigotti - rischia di affossare definitivamente le attivita' imprenditoriali". A cio' si aggiungono gli aumenti dell'accisa regionale sul gasolio da autotrazione, pari 4 centesimi al litro, per finanziare la ricostruzione nelle aree terremotate del Marscianese. "Con questi provvedimenti il comparto dell'autotrasporto, che in Umbria conta oltre 2mila imprese e quasi 10mila addetti, rischia il collasso definitivo - ha concluso - siamo solidali con le popolazioni colpite due anni fa dal sisma, ma non possiamo pensare che ad essere colpiti siano sempre e comunque gli autotrasportatori. Quest'anno abbiamo gia' contribuito al fondo per lo spettacolo, all'emergenza immigrati e a rimpinguare le risorse per il trasporto pubblico locale. Crediamo possa bastare. Nel frattempo le aziende umbre dell'autotrasporto sono diminuite di 150 unita' solo nel primo semestre del 2011". pg

[Fonte: Umbria OnLine]

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