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Giovedì 18 Aprile 2024

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Il teatro dell’assurdo sbarca al Cucinelli

Corciano (PG) - Definita dall’autore anticommedia, la pièce è il primo esempio di un genere teatrale allora ai suoi albori, il teatro dell’assurdo, in cui l’uso esasperato di frasi fatte, dialoghi contrastanti, luoghi comuni porta ad uno straniamento della vicenda.
A questo proposito Ionesco dichiarò: “Scrivendo questa commedia ero sopraffatto da un vero malessere, da un senso di vertigine, di nausea. Ogni tanto ero costretto ad interrompermi e a domandarmi con insistenza quale spirito maligno mi costringesse a continuare a scrivere, andavo a distendermi sul canapè con il terrore di vederlo sprofondare nel nulla; ed io con lui”.

La prima messinscena di Parigi del 1950 fu tutt’altro che un successo; il genere, del tutto particolare ed innovativo, lasciò infatti perplessi gli spettatori.
Solo nel 1955, quando venne di nuovo inscenata, la pièce riscosse un enorme successo.

La trama
Si tratta di un atto unico inscenato nel salotto dei signori Smith. Sia gli Smith che i Martin – loro ospiti – incarnano, secondo i canoni del teatro dell’assurdo, la tipica famiglia borghese: gli Smith ad esempio, abitano in una villetta a più piani, sono abbigliati in modo impeccabile ed all’antica, trascorrono il tempo spettegolando su amici e vicini; la signora trova diletto nel pensare a come preparare lo stesso yogurt della vicina, il marito legge il giornale e fa commenti conservatori sui medici, sullo stato britannico, sull’esercito.

Quando la cameriera Mary compare, annunciando i coniugi Martin, giunti in ritardo per la cena già consumata. Gli Smith si dirigono a cambiarsi. I Martin si accomodano e si comportano come perfetti sconosciuti rievocando ricordi di luoghi che hanno incontrato unitamente, senza però incontrarsi. Solo alla fine scoprono di essere marito e moglie.

Quando rientrano gli Smith i personaggi cominciano a parlare, a raccontare barzellette, poi a sbraitare ed infine, con la comparsa anche della cameriera, ad emettere suoni senza senso. Poi calano le luci.

Il dramma ricomincia daccapo coi Martin al posto degli Smith: la signora Martin discute della favolosa cena inglese, mentre il signor Martin legge il giornale fumando la pipa, comodamente seduto in pantofole; infine cala il sipario.

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Teatro Cucinelli ed è stato inizialmente pubblicato su www.teatrocucinelli.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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