Il nostro network: News | Turismo | I 92 comuni | Ultim'ora e Politica | Guide | Hotels e Alloggi | Prenotazioni | Ristoranti e Locali | Shopping | Casa | Wedding/Matrimoni | Turismo Religioso | Facebook | Twitter | YouTube | Google+ | iPhone | Android
Giovedì 28 Marzo 2024

Booking.com

CRISI, COLDIRETTI UMBRIA: CON SPECULAZIONI PREZZO GRANO INDIETRO DI 30 ANNI

Perugia (PG) - Le speculazioni che hanno dimezzato le quotazioni del grano portandole su valori più bassi di 30 anni fa, mettono a rischio la sopravvivenza di migliaia di imprese agricole umbre che stanno lavorando con ricavi al di sotto dei costi di produzione. È quanto sottolinea Albano Agabiti presidente Coldiretti Umbria, in occasione della mobilitazione di oggi di migliaia di agricoltori scesi in piazza per la #guerradelgrano dalla Sicilia nel centro di Palermo, al Molise a Termoli, dalla Basilicata a Potenza fino alla Puglia, a Bari. Nel giro di un anno le quotazioni del grano duro destinato alla pasta hanno perso oltre il 40 per cento del valore mentre si registra un calo di circa il 20 per cento del prezzo del grano tenero destinato alla panificazione. Un crack senza precedenti - denuncia Coldiretti - con i compensi degli agricoltori che sono tornati ai livelli di 30 anni fa, a causa delle manovre di chi fa acquisti speculativi sui mercati esteri di grano da “spacciare” come pasta o pane Made in Italy, per la mancanza dell’obbligo di indicare in etichetta la reale origine del grano impiegato. Non a caso nei primi quattro mesi del 2016 gli arrivi di grano in Italia sono aumentati del 10 per cento, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, finalizzati soprattutto ad abbattere il prezzo di mercato nazionale attraverso un eccesso di offerta. Il risultato è che un pacco di pasta su tre è fatto con grano straniero, così come la metà del pane in vendita, ma i consumatori non lo possono sapere. Senza dimenticare che il prodotto estero che sbarca nei porti nazionali, al contrario di quello italiano, ha spesso alle spalle tempi lunghi di trasporto e stoccaggio. Basti pensare - sottolinea Coldiretti - al paradosso del grano canadese; nel paese nordamericano la raccolta avviene in settembre e, quindi, quello che arriva in Italia è già vecchio di un anno, mentre quello tricolore è stato appena raccolto. Da pochi centesimi al chilo concessi agli agricoltori dipende la sopravvivenza della filiera più rappresentativa del Made in Italy mentre - aggiunge Coldiretti - dal grano alla pasta i prezzi aumentano di circa il 500% e quelli dal grano al pane addirittura del 1400%. Per restituire un futuro al grano italiano occorre l’indicazione in etichetta dell’origine del grano utilizzato nella pasta e nei derivati/trasformati - conclude il presidente Coldiretti Umbria Agabiti - ma anche l’indicazione della data di raccolta (anno di produzione) del grano assieme al divieto di utilizzare grano extra comunitario oltre i 18 mesi dalla data di raccolta. Ma serve anche fermare le importazioni selvagge a dazio zero che usano l’agricoltura come mezzo di scambio nei negoziati internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale. Nel 2015, secondo elaborazioni della Coldiretti regionale su dati Istat, la produzione di frumento tenero in Umbria è stata di 4.126.900 quintali su una superficie di 61.750 ettari, mentre la produzione totale di frumento duro di 1.030.900 quintali, su una superficie di 18.572 ettari.

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Coldiretti Umbria ed è stato inizialmente pubblicato su www.umbria.coldiretti.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

Condividi su: Facebook Digg Delicious Technorati Google Bookmarks OK Notizie Wikio Italia

Ultime notizie

Altre notizie