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Martedì 19 Marzo 2024

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COLDIRETTI UMBRIA: BENE LEGGE SU PIANTE OFFICINALI

Perugia (PG) - Bene la legge di riforma sulle piante officinali e dei prodotti derivati in Italia, ma sarà necessario un successivo intervento per rendere obbligatoria l’etichettatura di origine dei prodotti officinali, in coerenza con la direzione presa nel settore agroalimentare, in un’ottica di massima trasparenza. È quanto afferma Coldiretti Umbria nel sottolineare l’importanza dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della storica riforma della Legge 6 gennaio 1931, n. 99, ormai vecchia di quasi 90 anni, che disciplina coltivazione, raccolta e commercio delle piante officinali. Secondo i dati riportati nel Piano di settore delle piante officinali, sono 2.938 le aziende agricole italiane con una superficie investita a “piante aromatiche, medicinali e da condimento” per un totale complessivo di 7.191 ettari; in Umbria 68 le aziende per 162 ettari di superficie. Sono quasi 300 le piante officinali in Italia e tra quelle più diffuse - ricorda Coldiretti - ci sono, oltre a mirtillo nero e zafferano, anche vite rossa, Ginkgo biloba, passiflora, camomilla, genziana, valeriana, cardo mariano, finocchio, incarnata, camomilla, cipolla, origano, rosmarino, liquirizia, assenzio, aglio, coriandolo, anice, meliloto, carciofo e rabarbaro. La nuova norma - spiega Coldiretti - agevola  la possibilità per gli imprenditori agricoli di coltivare, raccogliere e realizzare una prima trasformazione, sulla base di quanto previsto dalla legge di orientamento. La legge prevede tra l’altro - aggiunge Coldiretti - che le Regioni possano creare, nel rispetto della normativa dell’Unione europea, marchi finalizzati a certificare il rispetto di standard di qualità per le piante officinali. Sono 7,8 milioni gli italiani che utilizzano piante o estratti di piante per le cure o per il mantenimento del benessere psicofisico. La nuova legge - sottolinea Coldiretti - risponde alle esigenze di regolazione del settore delle piante officinali che ha registrato un notevole aumento della domanda di prodotti legati alla sfera della salute e del benessere. Il consumo di piante officinali in Italia ha superato le 25mila tonnellate all’anno ma il 75% - precisa Coldiretti - è rappresentato però dalle importazioni dall’estero ed è quindi necessario sostenere la crescita della produzione Made in Italy. Un’esigenza confermata anche dal ritorno dei cosiddetti rimedi della nonna con più di sei italiani su dieci (62%) che in base al sondaggio Coldiretti/Ixè si difendono dai malanni di stagione affiancando le medicine con una dieta alimentare adeguata e infusi ed estratti a base di frutti ed erbe.

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Coldiretti Umbria ed è stato inizialmente pubblicato su www.umbria.coldiretti.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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