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Giovedì 25 Aprile 2024

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CASO NESTLE’-PERUGINA. TAVOLO DI CONFRONTO TRA RSU E I PORTAVOCE 5 STELLE UMBRI. DEPOSITATO L’ODG AL COMUNE DI PERUGIA

Perugia (PG) - di TIZIANA CIPRINI (PORTAVOCE M5S CAMERA DEI DEPUTATI)

“DAL DIBATTITO CON LE RSU, EMERSI PUNTI FONDAMENTALI PER SCONGIURARE GLI ESUBERI, COME IL REPARTO ‘CONFISERIE MONDO’ E BISCOTTI. CONTINUEREMO AD AGIRE SU PIÙ FRONTI CON L’INTENTO DI FAR RISPETTARE L’ACCORDO CHE NESTLÉ HA RIPETUTAMENTE DICHIARATO DI VOLER ATTUARE”

 

Ad inizio luglio, presso il cdp Perugina, si è tenuto un tavolo di confronto alla presenza delle Rsu, dei portavoce comunali del M5S, Cristina Rosetti e Michele Pietrelli, e della deputata Tiziana Ciprini finalizzato alla definizione di tutte le misure possibili volte a garantire il mantenimento dei livelli occupazionali del sito di San Sisto e ad evitare i prospettati esuberi di 340 dipendenti allo scadere della cassa integrazione, prevista nel giugno 2018. “Con il verbale di accordo del 7 aprile 2016 tra Nestlé Italia e la Rappresentanza sindacale unitaria, è stato definito un piano di sviluppo volto a valorizzare le fasi di transizione in Italia, come la ‘confiserie mondo’, un reparto ‘core’ per il successo della strategia di posizionamento internazionale di ‘Baci Perugina’ e la fornitura di biscotti alle consociate della zona EMENA” – affermano i portavoce 5Stelle. “Con il piano industriale, l’azienda ha proposto San Sisto come centro di produzione di riferimento per la fornitura di biscotti per gelato, con investimenti tecnici per 15 milioni di euro per consolidarne la posizione competitiva. In quella sede fu definito il percorso per il biennio 2017-2018, che prevedeva da un lato gli investimenti, al fine di rendere lo stabilimento sempre più performante e, dall’altro, la richiesta della cassa integrazione come strumento per la gestione della forza lavoro in questo biennio di attuazione del Piano. Ciononostante – continuano – la società ha comunicato nel maggio di quest’anno l’intenzione di ridurre l’organico di 340 dipendenti, al termine del periodo di cassa integrazione, non essendo in grado di riassorbire tutte le unità lavorative, e nonostante i dati positivi relativi al settore cioccolato registrati dalla multinazionale. Nell’ambito degli accordi intercorsi tra azienda e sindacati, la società si era inoltre impegnata a realizzare un programma di investimenti tecnologici e commerciali per oltre 60 milioni di euro con l’intenzione di portare i volumi produttivi dalle attuali circa 24mila tonnellate l’anno, fino alle auspicate 32mila tonnellate l’anno, come dichiarato pubblicamente durante le riunioni ufficiali dal Direttore relazioni industriali Nestlé Italia, Gianluigi Toia. Ma, a tutt’oggi, si assiste ad un progressivo ridimensionamento dell’attività produttiva, mentre l’accordo siglato nell’aprile 2016, è stato disatteso. È evidente che tra i dipendenti e i sindacati c’è preoccupazione, a fronte degli esuberi annunciati dalla multinazionale, poichè questi comporterebbero pesanti ricadute economiche e sociali soprattutto per i 340 lavoratori coinvolti, ma anche per il contesto specifico del territorio umbro-perugino, già marcatamente colpito dalla crisi industriale in atto. In considerazione della grave ricaduta sociale che potrebbe verificarsi – aggiunge Ciprini – abbiamo presentato una risoluzione in commissione Lavoro che impegna il Governo ad avviare tempestivamente un tavolo di confronto con i vertici aziendali della società Nestlé, le organizzazioni sindacali e le istituzioni regionali e locali interessate, finalizzato alla definizione di tutte le misure necessarie a scongiurare gli esuberi. Dal confronto di stamane sono emersi alcuni punti fondamentali che scongiurerebbero lo spettro degli esuberi, come l’aumento dei volumi di produzione, la rivisitazione degli ammortizzatori sociali allo scadere del 2018 e il miglioramento logistico derivante dal ripristino di infrastrutture inutilizzate, come il sistema ferroviario che un tempo raggiungeva direttamente il sito di San Sisto. Continueremo ad agire su più fronti – concludono i portavoce – tra iniziative in consiglio comunale e alcune integrazioni alla risoluzione che abbiamo presentato in Parlamento, con l’intento di far rispettare l’accordo del 7 aprile 2016 per la parte che la stessa multinazionale Nestlé ha ripetutamente dichiarato di voler attuare, sollecitando anche il coinvolgimento dei lavoratori dello stabilimento di San Sisto e dei cittadini di Perugia, giacché tale massiva operazione di licenziamenti collettivi avrebbe pesantissime ricadute economiche ed occupazionali sull’intera città e sulla regione stessa”.

Il M5S di Perugia deposita il secondo ordine del giorno sulla vicenda in Consiglio Comunale.

ODG PERUGINA

 

 

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DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Perugia 5 Stelle ed è stato inizialmente pubblicato su www.perugia5stelle.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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