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Venerdì 29 Marzo 2024

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A Perugia tenutosi un proficuo seminario per un «welfare nuovo» fondato su «un’alleanza tra vecchie e giovani generazioni»

Perugia (PG) -

L’invito a prendere parte al seminario dal titolo “Welfare, dal desiderio al cambiamento possibile”, svoltosi il 26 febbraio nella struttura ricettiva diocesana di “Casa Sacro Cuore” in Perugia, è stato raccolto da un folto gruppo di addetti ai lavori e non solo, conclusosi con l’incontro dei relatori con i giornalisti. A questi ultimi è stato chiesto di far conoscere il futuro delle “imprese sociali”, un’opportunità occupazionale per le giovani generazioni in ambito di assistenza socio-sanitaria rivolta agli anziani. Questo riuscito seminario promosso dalla “Società cooperativa Polis”, in collaborazione con la Residenza Protetta per Anziani “Creusa Brizi Bittoni” in Città della Pieve e l’Oratorio “Don Dante Pasquini” in Perugia, ha dato l’opportunità di parlare di un «welfare nuovo», che deve farsi largo anche nella regione “cuore verde” d’Italia per creare una rete di soggetti e servizi che dia input a forme innovative di «convivenza sociale». Un ruolo determinante, come ha ricordato il vescovo ausiliare di Perugia mons. Paolo Giulietti, nell’aprire l’incontro con gli operatori dei media, deve essere svolto dai giovani, che devono essere messi nella condizione di essere i protagonisti del loro futuro, che vuol dire lavoro dignitoso, famiglia, socialità. Un aiuto in tal senso viene dalla stessa Chiesa italiana, ha ricordato mons. Giulietti, attraverso il “Progetto Policoro” che crea opportunità occupazionali per giovani anche nell’ambito sociale, nei servizi alla persona. Il seminario perugino, come è stato evidenziato in occasione del suo annuncio ai media, è stato un primo momento di approfondimento e di confronto con le Istituzioni, il privato sociale ed esperti del settore, il cui l’obiettivo è quello di «proporre successivamente una giornata di studio propedeutico ed avviare un vero percorso di integrazione e co-progettazione con i soggetti della rete». Ma cosa è emerso, in sintesi, dagli interventi degli otto relatori che hanno caratterizzato i lavori di questo seminario? Vincenzo Cappannini, presidente della “R.P.Creusa Brizi Bittoni”, ha parlato di «bene comune da intendersi come fiume comune sul quale confluire. Il condiviso senso di responsabilità nei confronti della società ci ha spinto a proporci come promotori di questo momento per un dibattito oggi sempre meno frequente, ma che deve divenire vivo e costruttivo. L’attuale situazione economica, giustamente, ci preoccupa, ma dobbiamo assumere con realismo, fiducia e speranza le nuove responsabilità cui ci chiama una realtà che ha bisogno di un profondo rinnovamento culturale e dalla riscoperta di valori su cui costruire un futuro migliore. Riprogettare un nuovo cammino, darci nuove regole e trovare nuove forme di impegno nell’assolvere i servizi affidateci». Cappannini, citando papa Benedetto XVI, ha detto: «“la crisi può e deve divenire per noi occasione di discernimento e nuova progettualità”. Il welfare deve divenire la misura e la cifra del vivere civile in una società che è chiaramente globalizzata. La persona deve essere al centro nella concretezza delle sue relazioni sociali e familiari non il denaro, che da fine deve tornare ad essere mezzo, per sperare di realizzare il welfare del presente e del futuro». Johnny Dotti, presidente di Welfare Italia Servizi, ai giornalisti ha sottolineato la necessità di «un’alleanza tra vecchie e giovani generazioni», così da creare «nuove istituzioni di comunità e incentrare un welfare non più sull’offerta, ma sulle forme di aggregazione della domanda». Ha avuto parole di compiacimento per l’iniziativa del seminario, perché vissuto come opportunità di confronto costruttivo per avviare «azioni nuove che possano aprire grandi prospettive per il welfare» non per proporre «servizi sociali nuovi». Soffermandosi sul «sistema del welfare», Dotti ha sostenuto che «è in crisi la visione del welfare. Non occorre produrre servizi, ormai viene “terapizzato” tutto, ma servono servizi che servano la convivenza. Il welfare reggerà dentro una “plurigenerazione” di forme che si prendono a cuore impegni comuni». In fine, come non raccogliere l’“appello” di Dotti: «bisogna lavorare sulle nuove generazioni, che devono entrare nella realtà (dell’impresa sociale, n.d.r.) molto alla svelta». Andrea Romizi, sindaco di Perugia, è intervenuto sul tema della “Sostenibilità e sussidiarietà… Una sfida possibile”, facendolo con molta umiltà, come è nel suo stile. «Sono qui soprattutto per imparare e ascoltare», ha esordito il primo cittadino, che ha proseguito nel dire: «deve essere reinventata anche la partecipazione», perché «vi confermo che non è sufficiente che cambi il sindaco per cambiare tutto. Il sindaco può essere il “motorino d’avviamento”, ma se poi dietro non c’è un qualcosa che ricomincia a muoversi, il sindaco da solo più di tanto non può spostare. Fondamentale, quindi, è la partecipazione che va reinventata». Ma attenzione alla «partecipazione attraverso assemblee e social network», ha aggiunto Romizi, perché «tira fuori tutte le frustrazioni con l’idea di aver fatto qualcosa, di aver fatto la propria parte, ma questi pensieri di partecipazione sono fallimentari, non portano a risultati concreti». Insomma, secondo il sindaco, c’è carenza di «idee e creatività», perché «non generiamo più» e «ci siamo tutti un po’ “burocratizzati”, anche all’interno delle stesse cooperative, nelle quali vanno riscoperti i motivi che hanno generato la cooperazione». Poi l’appello di Romizi ad un maggiore «impegno sociale in prima persona di cittadini e associazioni» nel riappropriarsi «di alcuni spazi comuni», ad esempio le aree verdi incustodite, affinché «si ricreino dei rapporti che si sono persi, nel fare delle situazioni di necessità delle virtù». Per questo, ha concluso il sindaco, «si deve tornare a ragionare come soggetti protagonisti» ed anche «lo stesso rapporto tra amministrazione e terzo settore deve essere modificato». Marco Bertani, della presidenza nazionale Ansdipp (Associazione Nazionale dei manager del sociale e del socio-sanitario pubblico e privato) è intervenuto sulla “Persona nella sua unicità… I valori prima di tutto”, soffermandosi sul fatto che «abbiamo la necessità di creare accessibilità alle risorse attraverso alleanze che si basano su un confronto opportunistico tra realtà diverse e che, proprio perché tali, si competano. I giovani rivestono un compito importante, hanno dei doveri nei confronti della società. L’economista Pierluigi Grasselli, collegandosi a quanto detto dal primo cittadino, ha spiegato che la partecipazione «è indispensabile per risolvere i problemi sul tappeto» e «dovrebbe essere una forma di esperienza nuova che coinvolga in maniera effettiva in un confronto continuo e sistematico tutti gli attori del gioco, pubblici e privati. Al potere pubblico, tra le sue responsabilità, chiediamo di collaborare in modo molto forte per garantire le condizioni della partecipazione, che richiede una base informativa sulla realtà del territorio». Insomma, ha evidenziato il prof. Grasselli, «favorire le condizioni perché questa partecipazione si possa realizzare contribuendo a riportare alla luce il sentimento del comune destino, da riscoprire, come occasione per ritrovare la fraternità. L’individualismo ha massacrato i sentimenti e se noi vogliamo riporre su basi nuove la vita della comunità, come possiamo prescindere dal sentimento della fraternità?». Pino Frau, direttore del Distretto socio-sanitario Cagliari Area Vasta, nel presentare “Il Punto unico d’accesso nel welfare generativo: migliori opportunità ed efficacia per le persone”, ha sottolineato quanto «il welfare non va visto come un costo, ma come un investimento». Paola Casucci, della Direzione Regionale Salute e Coesione Sociale dell’Umbria, intervenendo su “Nuove pratiche e relazioni socio-sanitarie: opportunità per le Istituzioni”, ha parlato della «creazione di un percorso assistenziale per il cittadino, seguendo le direttrici di integrità ed equità». Un «percorso informativo informatizzato per la regione che unisca ambito sociale e sanitario», un «sistema che permette un’integrazione tra le parti». Gianfranco Piombaroli, presidente della “Società cooperativa Polis” e referente Ansdipp Umbria, relazionando sul tema “Tra coraggio e utopia. Dal desiderio al cambiamento: le azioni che lo determinano”, ha evidenziato le finalità del seminario nel dire: «siamo qui per comprendere se e in che misura possiamo costruire nuove prospettive, perché tutto sta cambiando e noi ci dobbiamo adeguare al cambiamento. Non abbiamo prospettive se non cominciamo a ragionare sul cambiamento». E nel dialogare con i giornalisti, il presidente di Polis, ha sostenuto che «bisogna ripensare il senso dell’essere soggetti comunitari e riscoprire le capacità di dono e dare agli altri per ricevere qualcosa», oltre ad impegnarsi a «recuperare la spiritualità del vivere». E’ stato lo stesso Piombaroli a ricordare alcuni dati riguardanti l’Umbria del welfare: nell’ultimo decennio la spesa pro-capite sociale è più che raddoppiata, passando da 220 a 517 euro l’anno. Sul “coraggio di fare impresa” sarà incentrato l’incontro serale di Johnny Dotti con i giovani dell’iniziativa oratoriale “Pietre Vive 2015 Verso la Pace” di Olmo-Chiugiana-Fontana giunta alla sua settima edizione. Il presidente di Welfare Italia Servizi affronterà gli argomenti trattati al seminario del mattino attraverso anche un dialogo di domande e risposte, dove le giovani generazioni saranno incoraggiare a «fare impresa» con il sociale, soprattutto spronate a «non essere sempre trattate come uno spettatore, ma anche come un attore», non si stanca di ripetere Dotti, che aggiunge: «Per questo sarei disponibile a trasgredire sanamente un po’ di più» e «se fossi un giovane chiederei di essere sfidato da cose grandi, non mi accontenterei di essere introdotto in un meccanismo. Chiederei di essere aiutato a sentirmi dentro un popolo, a fare esperienza di essere insieme agli altri… Chiederei di poter combattere la mia “buona battaglia”».

Con la collaborazione di Maria Teresa Cappannini

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Arcidiocesi Perugia-Città della Pieve ed è stato inizialmente pubblicato su diocesi.perugia.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

A Perugia tenutosi un proficuo seminario per un «welfare nuovo» fondato su «un’alleanza tra vecchie e giovani generazioni»

[Fonte: Umbria OnLine]

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