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Mercoledì 24 Aprile 2024

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03 Luglio

Perugia (PG) -

Il Giornale dell’Umbria intervista Claudio Carnieri sulle regionali del 31 maggio. “Dalle ultime elezioni regionali sono usciti quattro poli elettorali – si legge –  Pd a rischio con la linea maggioritaria, centrodestra senza progetto”. “Ogni elezione – per Carnieri – è una storia a parte, ma detto questo resto convinto che in Umbria ci sia una radice di sinistra che non è contendibile e vorrei far notare che il centrodestra anche nel maggior periodo di splendore berlusconiano non è riuscito in Umbria a mettere in campo un progetto politico-culturale serio e convincente”. Del Pd: “Un certo percorso politico non mi convince e non da oggi e in Umbria le ultime elezioni regionali ci dicono che se il Pd si fosse affidato esclusivamente alla sua supposta autosufficienza avrebbe avuto un brutto risveglio. Credo che un sistema di alleanze e la costruzione di una coalizione con dentro la sinistra sia un presupposto ineliminabile: senza tutto questo ci ritroveremo davanti due partiti che occuperebbero il centro della scena politica”. Una battuta anche sul ruolo del sindacato, uscito ridimensionato dal voto secondo Segatori: “mi sembra una lettura forzata, perché il sindacato è una realtà molto composita che non la si può misurare sull’elezione di questa o quella persona. Nel sindacato oggi, nella Cgil come nella Cisl, si sta facendo avanti una leva di giovani quadri che sono preparati e colti: schiacciare il sindacato su una lettura di contingenza politica non mi sembra fruttuoso in termini di comprensione generale”. Il tema principe, per il prossimo futuro, è il lavoro. “Se in questa regione mettiamo insieme disoccupati, precari e cassintegrati arriviamo alla cifra di 180 mila persone che hanno un problema con il lavoro e l’occupazione in generale”. E ancora: “Nella nostra regione, rispetto a tutte le altre, c’è un numero di lavoratori sottomansionato rispetto al titolo di lavoro o alla capacità professionale: questo significa che c’è un mercato del lavoro che non funziona e che sul versante dell’innovazione le nostre aziende sono rimaste indietro e lo sviluppo tecnologico invece in questa fase è molto importante. L’Umbria, stando agli ultimi dati forniti dal Sole 24 Ore, è una delle regioni italiane rimaste indietro”. Infine: “Dal punto di vista della politica oggi più che mai la leadership si è ridotta alla sovrapposizione con i ruoli amministrativi e questo secondo me non produce nulla di buono dal punto di vista dell’elaborazione di un progetto e della sua attuazione”; la politica deve recuperare la sua autonomia.

Intervento di Nicola Preiti sulla composizione della giunta. “Risulta disatteso, nella nuova giunta, quanto deciso dal Pd. Il Pd esprime 3 dei 5 membri della giunta. Dei 3 assessori del Pd 2 sono assessori uscenti. Secondo i numeri il Pd conferma per il 66% la vecchia delegazione. E anche a voler considerare espressione del Pd il professor Bartolini saremmo al 50% di conferma. Non è lo 0% stabilito dagli organismi dirigenti e con il quale ci siamo impegnati davanti agli elettori. Ma si dice, la scelta della giunta rientra nell’autonomia del presidente. Giusto, ma non comprende l’obbligo per il Pd di sostenerla. E il Pd ed il suo segretario non possono sostenere una giunta in pieno contrasto con quanto stabilito dai suoi organismi dirigenti e proposto agli elettori: s’era detto Giunta rinnovata al 100%. E non c’erano clausole o eccezioni. Non si tratta di una questione secondaria, a nostro parere. E’ in gioco la dignità della politica, il rispetto per le decisioni e la volontà degli iscritti e degli elettori. Ed è in gioco il ruolo e la funzione del partito e la sua capacità di rapportarsi con l’amministrazione regionale. Se si toglie ogni credibilità alle decisioni del partito non possiamo poi lamentarci della disaffezione verso la politica o del prosperare di derive populiste. Il Pd dell’Umbria deve acquisire autorevolezza e svolgere la sua funzione di partito, non di comitato elettorale”.

L’assessore regionale Antonio Bartolini ha incontrato sindacati del pubblico impiego e Rsu sullo stato di attuazione della legge regionale 10/2015 sulle province. Le organizzazioni dei lavoratori hanno ribadito le due condizioni essenziali per procedere: che la riorganizzazione imposta dalla legge Delrio non produca esuberi di personale, tenendo conto anche dei lavoratori precari dei centri per l’impiego; e che ogni step di attuazione della riforma sia seguito e valutato da un coordinamento permanente fra la giunta e le stesse organizzazioni sindacali, insieme alle Rsu. L’assessore, pur sottolineando le difficoltà esistenti, ha ribadito la condivisione da parte della giunta regionale di questi obiettivi e impegni.

Mercatone Uno: iI ministero dello Sviluppo economico sta cercando soluzioni per i punti vendita a rischio. Lo ha assicurato il sottosegretario allo Sviluppo economico , Simona Vicari, in risposta all’interrogazione presentata dal deputato Giampiero Giulietti riguardante la situazione del Mercatone Uno e in particolare lo stabilimento di Magione.

Le segreterie nazionali di Filctem Cgil, Fenica Cisl, Uiltec Uil chiedono un incontro urgente con il Ministero dello Sviluppo economico per il caso Isrim. “Da mesi il governo si interroga su cosa il pubblico possa fare per agevolare l’uscita dell’Italia dal guado della crisi, rilanciando l’industria italiana, puntando soprattutto l’attenzione su settori ancora trainanti come la chimica e la farmaceutica. Tanto è vero questo che lo stesso presidente del consiglio, in prima persona ha convocato le maggiori aziende del settore farmaceutico concordando un impegno del governo verso il sostegno alla ricerca, considerandola l’elemento attraverso il quale sostenere i settori produttivi”. “Mentre, quindi, la ricerca e l’innovazione tecnologica rappresentano sempre di più gli elementi da sviluppare a sostegno dell’industria italiana – incalza la nota – il consiglio comunale di Terni e la Regione dell’Umbria, decidono di decretare la chiusura definitiva dell’esperienza pubblica dell’Isrim, proprio nel momento in cui tornerebbe sicuramente utile per il rilancio dell’industria ternana”.

Dal Messaggero Umbria: “Pareggio di bilancio per Ast a maggio; 425 persone che al 3 aprile hanno lasciato con il bonus per la mobilità incentivata l’azienda (quindi niente cassa integrazione ne contratto di solidarietà pur in una situazione di calo drastico del personale); Ast al primo posto nelle performance delle aziende del gruppo ThyissenKrupp nell’ultima valutazione interna del gruppo tedesco. Tutto questo in uno scenario europeo, ha spiegato Morselli ai sindacati, in cui Outokumpu è in una situazione di grave difficoltà, così grave che negli ambienti della finanza si comincia a parlare di fallimento del gruppo”.

Chiuse Aisa Acciai e  Tr.el.met., con 60 dipendenti. Una decisione inaspettata e improvvisa, che l’azienda ha ufficializzato solo qualche giorno dopo aver sottoscritto con le organizzazioni Firn Cisl e Fiom Cgil, alla presenza di Confindustria, un contratto di solidarietà che avrebbe dovuto consentire la prosecuzione dell’attività produttiva per i successivi 12 mesi.

- Letture quotidiane del 03 Luglio 2015

L'articolo 03 Luglio sembra essere il primo su PD Umbria.

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Partito Democratico Umbria ed è stato inizialmente pubblicato su www.pdumbria.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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