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Venerdì 19 Aprile 2024

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02 Marzo

Perugia (PG) -

Spunta un nuovo candidato alla presidenza della Regione: è Giampiero Prugni ed è stato lanciato dal direttivo locale dell’Italia dei Diritti. Intanto Centro democratico sostiene la corsa della Marini. E in FI si continua a litigare. Baldoni contro Laffranco: “Non sono in grado di sapere dove Laffranco sta e dove andrà, ma sono in grado di dire dove sarebbe dovuto stare in questo ultimo anno e non c’è mai stato: nel coordinamento regionale di FI come membro di diritto. La sua esperienza sarebbe servita moltissimo, ma la sua volontaria e calcolata assenza in polemica ha creato non poco danno all’intero movimento”.

Oggi il pubblico impiego va al voto per eleggere i delegati sindacali. In 30mila sono chiamati a scegliere, con un occhio ai tanti nodi da sciogliere: dalle Comunità Montane senza stipendi al caos Province, che hanno in cassa i soldi per arrivare solo fino ad aprile, mentre i sindaci hanno difficoltà a chiudere i bilanci preventivi. In attesa della riforma regionale degli enti pubblici, che va approvata entro marzo perché poi il consiglio regionale scade.

C’è forte incertezza sui fondi per Perugia capitale italiana della cultura 2015. Il contributo è stato decurtato e sarà complessivamente di un milione di euro: i 200mila euro varati subito a dicembre e 800mila provenienti da un accordo interministeriale tra Mibac e ministero degli Affari regionali. Ma al momento non risultano nessun versamento e nessuna previsione di incasso. Questo significa che tutte le operazioni di programmazione, per il momento, sono bloccate. O meglio, l’elaborazione delle iniziative è in corso di definizione, ma tutto è in stand by perché manca la certezza sui tempi di erogazione.

“Perugina, un caso per tutti”. Ne parla sul Corriere il senatore Miguel Gotor, che annuncia per oggi il tour in Umbria di una delegazione della commissione lavoro della Camera. Gotor sottolinea che la missione arriva dopo “l’approvazione dei decreti attuativi sul Jobs act, in cui il Governo ha eliminato il reintegro in caso di perdita del posto di lavoro senza giusta causa anche per i licenziamenti collettivi. Un aspetto che darà vita a un doppio regime di trattamento tra ‘vecchi’ e ‘nuovi’ assunti, destinato a indebolire ulteriormente il mondo del lavoro. A esso si erano opposti non solo i sindacati, ma anche le commissioni di Camera e Senato e i rappresentanti del Partito democratico della maggioranza come della minoranza: un doppio schiaffo, al Parlamento e all’ insieme del Partito democratico, dunque, che è arrivato nonostante le rassicurazioni fornite nei giorni precedenti dal Presidente del Consiglio, che ha preferito piegarsi ai diktat del Nuovo centro destra di Sacconi e di Alfano e al fronte più oltranzista della Confindustria”. Per il senatore Pd “l’unica strada, per la Nestlé-Perugina e per tante altre realtà produttive regionali e nazionali, è quella di aumentare gli investimenti, la produzione industriale, la distribuzione commerciale e la promozione del marchio all’estero, senza scaricare la responsabilità della crisi sui soggetti più deboli, i lavoratori, ulteriormente riducendo il loro livello salariale, come avvenuto con lo stabilimento di San Sisto. Si tratta di una strategia nazionale che deve coinvolgere il Governo e il ministero del Lavoro affinché sia verificato il piano industriale della Nestlé per l’Umbria e per l’Italia”.

Sono all’incirca 100 leIdel territorio umbro che hanno già usufruito dell’assistenza gratuita di Iter per l’attivazione della misura tirocini di Garanzia Giovani e più di 60 ragazzi under 30 sono stati già coinvolti nei processi di selezione delle imprese.

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DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Partito Democratico Umbria ed è stato inizialmente pubblicato su www.pdumbria.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Umbria OnLine]

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